Caprettone

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Caprettone, vitigno molto vigoroso dal nome alquanto curioso, probabilmente in riferimento alla forma del grappolo del vitigno, simile alla barbetta della capra, oppure ai pastori che ne intrapresero la coltivazione.

Il Caprettone, è stato per anni confuso con la Coda di Volpe bianca, fino a quando i vitivinicoltori della zona vesuviana non hanno deciso di impegnarsi per affermarne la specifica identità, quella di varietà diffusa esclusivamente nei comuni posti alle pendici del Vesuvio, dove rappresenta il vitigno principe della doc Vesuvio bianco, infatti la disciplinare del DOC lo ha riconosciuto come vino del Vesuvio, formato per l’80% dall’uva caprettone, e per il restante 20% da Falanghina e Greco.

Sulle pendici del Vesuvio è il primo vitigno in ordine di tempo ad essere vendemmiato, a seconda delle annate anche a partire da San Gennaro, al fine di non rischiare di disperderne il corredo acido accumulato. Possiede note eleganti e non comuni di morbidezza che ne amplificano notevolmente le possibilità di abbinamento, dall’insalata di mare al polpo in cassuola, dalla menesta maretata alle carni bianche e alle zuppe di legumi. Ideale con il baccalà di Somma Vesuviana.

Gruppo TASTEITALY – anno 2018/19