Annibale Ruccello nacque a Castellammare di Stabia il 7 febbraio 1956 da Ermanno e Giuseppina de Nonno.
Si laureò nel 1977 in Lettere e Filosofia presso l’Università Federico II di Napoli con una tesi di antropologia culturale sulla “Cantata dei Pastori” di Andrea Perrucci.
Egli fu un grande studioso della lingua napoletana, analizzò le abitudini dei fenomeni culturali nel loro manifestarsi. Nei suoi personaggi (principalmente napoletani) ricercava il loro ‘’tragico’’ nella dimensione della scena.
Iniziò a recitare a Torre del Greco presso la fondazione del Teatro del Garage di Gennaro Vitiello.
La sua prima opera fu ‘’Il Rione’’ scritta nel 1973, in seguito debuttò nella drammaturgia con una trilogia composta da: ‘’Le Cinque Rose di Jennifer’’ (di cui fu anche interprete), ‘’Notturno di una donna con ospiti’’ e ‘’Weekend’’. Infine, considerato da tutti un capolavoro, “Ferdinando”.
In quest’opera, come in altre, Ruccello si rivelò un grande appassionato di psicoanalisi e un ottimo sociologo, e nello studio dei suoi personaggi non mancò mai la figura del travestito. L’omosessuale innalzato ad elemento sacro-profano nella cultura napoletana, che viene invece distrutto nel mondo omologato e moderno.
“Ferdinando” otterrà una grande fama e verrà rappresentato anche a Parigi, e la stessa Isa Danieli (destinataria di questo testo) ha definito quest’opera: ‘’Un fiore di carta, che, conservato tra le pagine di un libro, viene tirato fuori di tanto in tanto e mostrato al pubblico per la sua bellezza.’’
Inoltre alcuni dei suoi amici e colleghi, tra cui Lello Guida ed Enzo Moscato (altro autore della nuova drammaturgia napoletana) hanno affermato che il punto di forza del loro lavoro era proprio l’amicizia e la complicità che avevano con Ruccello e che i testi scritti da lui, oggi possono essere visti, reinterpretandoli in chiave lontana dal già visto, come un modo per conoscerlo e per ammirarlo al meglio.
Ruccello, infine, morì il 12 settembre 1986 in un terribile incidente d’auto.
Gruppo
Classe 5 AS anno 2018/19