Tra Castellammare di Stabia e Torre Annunziata sorge un piccolo isolotto conosciuto come lo scoglio di Rovigliano. La più remota testimonianza dello scoglio risale alla romanità, in particolare a Plinio il Vecchio che si riferì ad esso denominandolo lo scoglio di Ercole, chiamato così perché al suo interno vi era un tempio dedicato all’eroe mitologico. In realtà sorse una vera e propria leggenda che accomunò l’eroe all’isolotto: prima di concludere le sue dodici fatiche, Ercole, staccò la cima del Monte Faito e la gettò nelle acque di Rovigliano dando vita al leggendario scoglio che prese il nome di Petra Herculis. Ad avvalorare la leggenda vi è la medesima natura dei due, composti da dolomie e calcari.
Nel corso dei secoli lo scoglio ha cambiato il proprio nome e la propria funzione.
Secondo un’antica leggenda l’isolotto è divenuto celebre nel 1300 perché nelle sue vicinanze fu rinvenuta una cassa in legno con al suo interno l’effige della Madonna della Neve. Lo scoglio fu scenario di una violenta disputa, a causa della sue posizione geografica, tra pescatori di Torre Annunziata e di Castellammare di Stabia. Gli stabiesi affermarono che la cassa fosse stata rinvenuta nelle proprie acqua e pe tale ragione si impadronirono dell’effigie, però a quel punto ci fu il prodigio: in una giornata di Gennaio particolarmente fredda, la Madonna fu ritrovata coperta di neve all’esterno della cappella dell’Annunziata, nei pressi del porto, un segno interpretato dagli oplontini quale volontà della Madonna di stare a Torre Annunziata.
Da allora è solito per gli abitanti di Rovigliano e dintorni riprodurre tale episodio ogni 5 agosto sulla spiaggia in prossimità dello scoglio.
L’ultima modifica apportata allo scoglio risale al 1931 periodo in cui il signor Antonio Brigante diede vita ad un ristorante, ma tale attività non ebbe esiti positivi e ciò lo condusse al fallimento.
Oggi cio’ che resta della Petra Herculis sono solo poche rovine di una magnifica torre che ancora riesce a stupire.
Redatto da:
