


Mappa delle acque

Per le sue ventotto sorgenti di acque minerali che la Natura le ha donato, Castellammare Di Stabia era ed è considerata, nel Mediterraneo, la più ricca di risorse idriche.
Le ventotto sorgenti si sono presentate alla luce in epoche fra loro distanziate, alcune sono arrivate a noi come emanazioni spontanee, le altre in corso di lavori o per scavi finalizzati, progettati dall’uomo.
L’antica Roma amava l’acqua di Stabiae e l’annoverava nel gruppo delle sorgenti nobili dell’antichità. Dopo la scoperta dell’America, ogni nave che si preparava a viaggi lunghissimi si equipaggiava di quest’acqua poiché essa non si alterava, per cui fu considerata “acqua dei navigatori”.
L’attività delle Antiche Terme iniziò il 1 giugno 1833 quando, per volere del re di Napoli Francesco I, si inaugurò il primo fabbricato. Allora non esistevano Bagni Termali fino a quando nel 1906 arrivò il professor Pietro Castellano come Direttore Sanitario Generale dello stabilimento ed organizzò nella nostra città, nel 1921, il XIII Convegno idrologico nazionale. Lo stabilimento fu ampliato e modificato fino al 1964, quando, sul Solaro, fu inaugurato il Nuovo Complesso Termale, che si avvaleva di Balneoterapie, Parco idropinico, struttura alberghiera e congressuale e di un valido Centro Benessere.
Cronos
Classe 5DL anno 2018/19
Progetto della Casa dell'Acqua
Che Castellammare di Stabia abbia 28 sorgenti d’acqua è risaputo, e sarebbe un motivo di vanto non fosse per il fatto che le infrastrutture non sono ben funzionanti. Perché limitarsi?Se fino alla prima metà del secolo scorso esisteva l’acquaiuolo che vendeva ai cittadini acqua fresca e pulita, oggi questa figura non esiste più. L’acquaiolo si recava al luogo delle sorgenti, raccoglieva l’acqua conservandola in appositi boccioni con ghiaccio, e con un carretto la vendeva per le strade cittadine nelle giornate di calura estiva accompagnandola magari con succo di limone o d’arancia. Questa figura però è scomparsa in una società troppo frenetica per la stessa nonostante avesse successo. Perché? Perché il fornitore era un consumatore egli stesso. Cosa manca allora? Manca la fiducia delle persone. Fontane sporche, infrastrutture chiuse, acqua non controllata fanno sì che Castellammare sia divenuta la non-città dell’acqua. Servono idee e servono subito. A proposito di idee, perché prenderle dall’estero, e quindi perché non cercare in casa? La soluzione è “La Casa dell’acqua”, il cui progetto nasce dalla gente ed è per la gente sostituendo la figura dell’acquaiuolo con una semplice monetina. Ma i costi sono alti? Affatto. L’acqua è presa sempre da quelle fonti ma va ulteriormente purificata. L’acqua va venduta in bottiglie di vetro, facilmente smaltibili al contrario delle classiche bottigliette di plastica che hanno anzi inquinato le nostre terre. L’acqua ha un costo? No, non è la nostra acqua ad avere un posto perché è un bene per cittadinanza, un diritto ma un costo c’è: con offerte spontanee sono le persone stesse a offrire manutenzione e a far sì, quindi, che la Casa dell’acqua sopravviva come in un ciclo di cui è punto di partenza ed arrivo così come lo è il benessere delle persone.
Perché il nostro principale obiettivo è soddisfare loro.
ELECTRO TEAM
Classe 5 DG anno 2018/19