“Attraverso la sua santità raccontiamo la storia della nostra città”. Una delle leggende riguardanti il nostro patrono, lo inquadra come il protettore dei marinai che, avvicinandosi al castello di Rovigliano, invocavano il suo nome per scongiurare gli spiriti che infestavano lo scoglio. Ma il San Catello che vogliamo raccontare è invece il protettore di studenti disperati, giovani innamorati e ritardatari cronici.
Catello è una figura misteriosa, infatti non sappiamo molto della sua vita. E’ stato vescovo di Stabia sotto i Longobardi quando devastarono la Campania. San Catello è stato da sempre considerato il protettore di Castellammare di Stabia, il santo non solo ha protetto Stabiae dall’eruzioni del Vesuvio, ma anche da eventi bellici, infatti Castellammare fu l’unico comune a non essere distrutto dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. La sua festa cade il 19 gennaio e il suo culto è radicato negli operai dei cantieri navali tanto che, quando sta per essere varata una nave, viene posta sullo scafo un’immagine del santo. Inoltre, secondo un’antica tradizione, i marinai, quando transitano con le loro imbarcazioni nei pressi dello scoglio di Rovigliano, devono recitare alcune preghiere per evitare il naufragio. Spesso San Catello è rappresentato nelle iconografie come un vecchio, con barba bianca e occhi vivaci, genuflesso e con le mani giunte in preghiera.
Classe 5BG anno 2018/2019